I NUOVI QUIZ
INTRODUZIONE: I QUIZ PER LA PATENTE SONO DIFFICILI?
Le difficoltà che molti giovani incontrano nell’affrontare la prova di teoria per il conseguimento della patente di guida, periodicamente riproposte all’attenzione di tutti dagli organi di stampa, sono assai note.
A nostro avviso, oltre che ai soliti motivi a cui gli insegnanti ricorrono per giustificare gli insuccessi degli studenti (scarso impegno, superficialità, mancanza di serietà, ecc..) esse sono da addebitare in buona misura anche al tipo di prova che viene impiegata per valutare la conoscenza del Codice della Strada degli aspiranti guidatori.
Infatti, nonostante la crescente diffusione nella scuola (e nell’Università) di test, quiz e affini, i nostri studenti non hanno ancora acquisito una sufficiente familiarità con metodi di verifica differenti da quelli tradizionali – in primis la sacrosanta interrogazione – praticati da sempre dalla stragrande maggioranza dei loro insegnanti.
Ne deriva che per molti risulta difficile mostrare ciò che sanno (o per lo meno: che hanno studiato) quando viene richiesto di presentare l’oggetto delle loro “fatiche” in una forma diversa da quella consueta.
Se questo è il problema, è chiaro che solo la pratica e l’esercizio possono essere risolutivi. Lo intuiscono gli stessi studenti che, lasciando per lo più da parte i manualetti forniti dalle autoscuole, concentrano pragmaticamente la loro attenzione sui quiz.
Ma i quiz ministeriali sono numerosi e i tradizionali metodi di verifica (compilazione delle schede e controllo nei fogli di correzione disseminati di pallini neri) piuttosto lenti e inadeguati a far riflettere sui propri errori. Di conseguenza difficilmente un candidato affronterà l’esame essendosi esercitato su tutti i quiz più di una volta. Nella maggior parte dei casi l’esito della prova dipenderà in misura significativa dalla “buona sorte”.
L’applicazione dello strumento informatico a questo tipo di problema non è certo una novità: da tempo sono in circolazione svariati tipi di software in grado di aiutare i discenti. Quello che sorprende è che, nonostante la facilità dei giovani ad impadronirsi delle “nuove tecnologie”, non sembra che ancora questi mezzi abbiano ancora la diffusione che meritano.
Eppure non si tratta semplicemente di svolgere in modo “nuovo” o più accattivante quello che può essere fatto tranquillamente coi mezzi tradizionali. L’esperienza insegna che esercitarsi sui quiz al computer consente, a chi lavori con metodo, di ottenere più facilmente i risultati sperati grazie a due sostanziali vantaggi:
- La possibilità della verifica immediata consente di minimizzare dubbi e incertezze e di realizzare un apprendimento attraverso i propri errori, la cui efficacia dipende, ovviamente, dalla natura dei quiz proposti ma che (rivelandosi nei fatti meno meccanico e ottuso di quanto può sembrare a prima vista) potrebbe essere fruttuosamente essere impiegato in altri campi.
- La velocità di esecuzione (meglio apprezzabile nelle applicazioni off-line) permette di sperimentare le prove in tempi notevolmente ridotti e di realizzare le ripetizioni indispensabili a padroneggiare con sufficiente sicurezza i vari argomenti.
Queste pagine e le applicazioni qui proposte nascono dall’intenzione di favorire, al di là di interessi commerciali, l’impiego metodico di uno strumento che, senza potersi sostituire alla buona volontà e all’intelligenza indispensabili per imparare qualsiasi cosa, è in grado di alleviare alcune delle difficoltà nell’ apprendimento delle nozioni fondamentali del Codice della Strada.
CHE COSA È CAMBIATO: I NUOVI QUIZ
Bisogna anzitutto precisare che, da alcuni anni, l’esame di teoria è cambiato in modo significativo. Chi ricorda ancora le cento schede con i quiz a scelta multipla (una sola risposta vera e le altre due false) è rimasto parecchio indietro: da tempo la scheda d’esame propone dieci quiz sorteggiati in modo casuale, con tre possibili risposte che possono essere vere o false le une indipendentemente dalle altre (tutte le combinazioni sono possibili: tutte vere, tutte false, due vere e una falsa… e così via). E anche gli argomenti sono cambiati: è quasi scomparso il motore, la “bestia nera” dell’esame, specialmente per il gentil sesso, e si sono introdotti il primo soccorso, l’inquinamento, lo stato fisico del conducente… ecc.. Se aggiungiamo il fatto che nel frattempo è stato introdotto e riformato un nuovo Codice della Strada, è ben probabile che, chi ha “preso” la patente 10/20 o più anni fa, pur essendo un guidatore provetto sul piano pratico, incontrerebbe serie difficoltà se si trovasse a ripetere la prova.
Anche il nuovo metodo è soggetto a periodici aggiustamenti. Quelli di quest’anno contemplano: la modifica di alcuni quiz, l’introduzione di nuovi quesiti unitamente alla soppressione di altri e, soprattutto, un nuovo metodo per il sorteggio della scheda d’esame.
Le modifiche sono abbastanza contenute: qualche testo è stato ritoccato senza mutare la sostanza. Più significative sono le introduzioni e le soppressioni. Non abbiamo fatto un confronto sistematico (a chi serve?) ma, preparando questa nuova versione, abbiamo notato che si sono introdotti alcuni quesiti sulla patente (che cosa si può guidare con la patente B?), si è ampliata la parte sulla precedenza (una ventina di nuovi “incroci”) e si è aggiunto qualcosa sui dispositivi di sicurezza (ABS, airbag, casco, cinture).
La vera novità, comunque, riguarda l’organizzazione della scheda d’esame. I dieci quiz non verranno più scelti in modo casuale, ma saranno sorteggiati tra dieci gruppi distinti, divisi per argomento. Ciò significa che il primo quiz riguarderà necessariamente i segnali di pericolo e di precedenza, il secondo quelli di divieto, il terzo quelli di obbligo, e così via (rimandiamo all’indice per l’elenco completo).
Ma, si chiederà il neo-iscritto a scuola guida, sarà più difficile di prima? La risposta non è ovvia. Da una parte risulterà in parte attenuata la differenza tra schede difficili e schede facili, in tutte saranno presenti, più o meno, certi argomenti fondamentali. D’altro canto si potrebbe osservare che, con il nuovo esame, si riduce il numero degli argomenti che l’esaminato deve conoscere perfettamente per avere la certezza matematica di superare la prova.
Fino ad oggi, per conseguire un tale obiettivo era indispensabile ignorare soltanto 4 quiz (il massimo numero di errori consentiti) sui seicento e rotti; oggi, chi avesse una idiosincrasia per un certo argomento e, per esempio, non prendesse in considerazione nessuno dei quiz che possono comparire nella scheda in quarta posizione (segnali di indicazione, complementari, pannelli integrativi, ecc.: la bellezza di 103 quesiti!), avrebbe, conoscendo tutto il rimanente, una promozione sicura, dal momento che non potrebbe sbagliare più di tre risposte (ogni argomento ricorre una sola volta in ogni scheda).
Non diciamo queste cose per istigare lo studente svogliato a ridurre scientificamente la sua preparazione (chi è tale, d’altra parte, non riuscirebbe mai a conoscere perfettamente i rimanenti 563 quiz e raggiungerebbe soltanto la certezza matematica di essere bocciato), desideriamo invece incoraggiare quanti iniziano a confrontarsi con il Codice della Strada, invitandoli a sdrammatizzare un momento che talora vivono con troppa agitazione. Pur con tanti limiti, questo esame cerca di ridurre i fattori aleatori e di testare i discenti su argomenti realmente importanti.
I NUOVI QUIZ IN CIFRE
Può forse spaventare, ma conoscere questi dati è il primo passo per “dominare” la materia. In sostanza, quello che è richiesto al candidato è saper riconoscere la verità o la falsità di circa settemila proposizioni.
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