COSA È L’ADBLUE PER AUTO DIESEL
Nel corso degli ultimi anni i motori diesel sono entrati nel mirino dei legislatori per via di emissioni elevate che mal si sposano con le politiche di sostenibilità. I costruttori hanno così dovuto correre ai ripari e realizzare propulsori diesel sempre più green. L’AdBlue è un additivo per motori diesel, il sistema nato per salvare i motori diesel dalla minaccia di estinzione, una tecnologia ingegnosa applicata sui veicoli euro 6 che trasforma le emissioni di nox in vapore acqueo e gas di azoto non nocivo. Per riuscire in questa missione un valido alleato è l’AdBlue. La necessità di curare e preservare l’ambiente ha portato dal 1988 all’elaborazione di normative antinquinamento per ridurre gli effetti nocivi sulla salute e sull’ambiente prodotti dalla combustione dei motori diesel e benzina. I produttori di veicoli, nei loro modelli diesel, incorporano un sistema liquido per ridurre i gas nocivi.
COSA È L’ADBLUE
AdBlue è presente in quasi tutti i moderni motori diesel, L’AdBlue è quindi un additivo liquido composto per il 32,5% da urea tecnica ad elevata purezza e per il restante 67,5% da acqua demineralizzata che viene iniettata direttamente nei gas di scarico. Il suo nome specifico è AUS32 (Aqueous Urea Solution 32,5%) ed è stato registrato dalla VDA, ovvero “Verband der Automobilindustrie”, vale a dire l’associazione tedesca dei costruttori di veicoli. Questa stabilisce che una soluzione possa chiamarsi AdBlue solo se presenta una determinata concentrazione di urea tecnica e, soprattutto, se rispetta dei parametri qualitativi ben definiti che regolano il contenuto di metalli, calcio, biureto ed altri componenti all’interno della stessa. Se presenti nell’AdBlue, infatti, quest’ultimi danneggerebbero irrimediabilmente il catalizzatore del motore diesel.
I GAS GENERATI DALLA COMBUSTIONE DEI MOTORI DIESEL
La combustione dei motori diesel genera sostanze molto dannose per la salute come ossidi di azoto e benzopireni che si trovano nelle ceneri generate dal gasolio durante la combustione. Va notato che i benzopireni sono costituiti da particelle solide che, una volta inalate, rimangono attaccate al tratto respiratorio e sono altamente cancerogene. A causa di questi composti, è necessario installare il filtro antiparticolato nei veicoli diesel nella linea del tubo di scarico.
Al contrario, gli ossidi di azoto non vengono rimossi fisicamente ed è necessaria una reazione chimica per impedire loro di fuoriuscire nell’atmosfera. Per questa reazione chimica sono necessari due elementi. Da un lato un catalizzatore dove si svolge il processo e dall’altro un elemento che reagisce con gli ossidi di azoto trasformandoli in gas innocui, essendo questo un liquido chiamato AdBlue.
La maggior parte dei gas che si generano nella combustione degli attuali motori diesel sono: biossido di azoto (NO 2 ) e ossido nitrico (NO) , per cui è necessario installare un impianto di trasformazione nel tubo di scarico che Aggiungere urea liquida ai gas, reagendo sul catalizzatore, ottenendo acqua e CO2.
La CO 2 è uno dei gas che provocano l’effetto serra nell’atmosfera, ma va notato che è molto meno attivo di NO x (ossidi di azoto). Utilizza un liquido chiamato AdBlue, in grado di ottemperare a normative antinquinamento sempre più restrittive e di poter continuare a produrre motori diesel, riducendo le emissioni di ossidi di azoto.
COME FUNZIONA L’ADBLUE
- L’AdBlue è un additivo composto da una soluzione acquosa di urea al 32,5% ad elevata purezza che tramite riduzione chimica trasforma gli ossidi di azoto in azoto (N2) e acqua (H2O) informa elementare gassosa. È un prodotto sintetico, incolore, ed inodore e non è una sostanza pericolosa poiché non è né infiammabile né tossica.
- L’AdBlue è utilizzato esclusivamente sulle auto dotate di motore diesel e serve a ridurre le emissioni degli ossidi di azoto dai gas di scarico così da ridurle del 90%.
- Grazie all’AdBlue vengono azzerati gli Nox tramite un dispositivo di post-trattamento dei gas di scarico, trasportato all’interno di serbatoi dedicati che si trovano solitamente vicino al serbatoio del carburante.
- L’AdBlue è utilizzato al momento solo su veicoli dotati di motori diesel Euro 6 con tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction): si tratta di un sistema di controllo delle emissioni che consente di separare gli inquinanti NOx, vale a dire gli ossidi di azoto, in acqua e anidride carbonica. Per fare ciò, tuttavia, necessita di un reagente che inneschi il processo chimico: qui l’AdBlue entra in gioco e viene nebulizzato direttamente sui gas di scarico attraverso una procedura di post-combustione, che poi rilascerà i prodotti della reazione dalla marmitta del veicolo.
- DEF (Diesel Emissions Fluid) o AdBlue, è una soluzione acquosa di urea, corrosiva, ma non tossica. La percentuale di Urea è del 32,5% e per gestire questo additivo dobbiamo seguire le norme di sicurezza. L’urea viene iniettata nel tubo di scarico a differenza della Cerina che viene miscelata con il carburante prima di essere bruciata.
- Viene utilizzato per motori diesel (non tutti), con cilindrate elevate e viene iniettato in piccole dosi nella linea di scarico prima del filtro antiparticolato o SCR , attraverso un iniettore alloggiato nel tubo di scarico.
QUALI SONO I CONSUMI
Tutte i veicoli diesel predisposti all’utilizzo di AdBlue richiedono espressamente la presenza di questo additivo per il loro funzionamento, soprattutto in fase di accensione. Nel caso in cui sia esaurito, infatti, il motore non può essere acceso, visto che il catalizzatore SCR non potrebbe svolgere il suo compito di filtrare i gas inquinanti. Il computer presente a bordo di queste vetture, tuttavia, ha delle speciali funzioni che avvisano qual è la percorrenza residua e quanti avviamenti del motore è possibile fare prima del necessario rifornimento. In genere il consumo di AdBlue si assesta sui 500km/l per un totale di oltre 10mila km che è possibile percorrere prima del rabbocco: questi risultati, tuttavia, dipendono dalla capacità del serbatoio dove è contenuto l’additivo (che varia da 11 a 30 litri) e dallo stile di guida del pilota.
COME UTILIZZARE ADBLUE
Durante la combustione del motore diesel, il diesel raggiunge pressioni e temperature elevate, facendo in modo che il carburante bruci e ottenendo che, poiché c’è aria in eccesso e poco carburante, il consumo è inferiore. Gli ossidi di azoto vengono prodotti con questa miscela ricca di aria e povera di carburante.
L’olio è un idrocarburo costituito da idrogeno, carbonio e ossigeno, quindi, se la combustione fosse perfetta, solo l’anidride carbonica e l’acqua di scarico, ma poiché la reazione chimica non è completa e il carburante non è puro, provoca la generazione di altri composti chimici come: monossido di azoto, monossido di diazoto, triossido di diazoto, tetrossido di diazoto, biossido di azoto e pentossido di diazoto.
Rispetto ad altri additivi presenti in commercio, l’AdBlue ha la particolarità di essere una soluzione atossica, incolore, inodore e non infiammabile. La sua presenza sui veicoli Euro 6 è determinata da un piccolo serbatoio dedicato (con tappo azzurro, posizionato di solito vicino a quello del carburante), una pompa di alimentazione, un dosatore e dei tubi di collegamento. Dal momento che viene sprigionato direttamente sui gas di scarico, l’AdBlue non deve essere mai mischiato con il gasolio. Durante la procedura di rifornimento, inoltre, vanno sempre utilizzati degli strumenti dedicati, come raccordi ed imbuti, che vanno puliti sia prima che dopo l’utilizzo esclusivamente con acqua demineralizzata, per evitare che polvere o sporco possano entrare in contatto con esso.
DOVE È POSSIBILE ACQUISTARLO
Possiamo trovare bottiglie di AdBlue nelle stazioni di servizio, nei negozi di ricambi auto e nelle pompe situate in alcune stazioni di servizio. Se il veicolo non ha esaurito l’AdBlue, effettuiamo il rifornimento e non è necessario ripristinare il sistema con una macchina diagnostica. Ma, al contrario, se il veicolo è stato trainato perché non è partito per l’esaurimento dell’AdBlue, anche dopo averci avvertito, se il sistema dovrà essere resettato. Il costo dell’AdBlue non è eccessivo, e varia a seconda che l’acquisto avvenga presso una stazione di rifornimento piuttosto che online. Nel primo caso il prezzo varia da 0,60 a 2 euro al litro, mentre nel secondo caso l’acquisto di una tanica da 10 litri, dotata del kit per versare il prodotto nel serbatoio dedicato, si aggira tra i 10 ed i 16 euro.
A livello di costi, una tanica da 10 litri di AdBlue si può trovare a prezzi che oscillano tra i 15 e i 30 Euro, valore raggiunto quando si acquista anche il kit che serve a versarlo nel serbatoio. La differenza principale sta nel diverso tipo di fabbricazione di questo additivo: il più pregiato è quello di sintesi, nel quale l’urea è inizialmente allo stato liquido, mentre il più economico è quello ottenuto per dissoluzione, in cui l’urea è solidificata e poi disciolta nell’acqua. L’AdBlue, infine, si può acquistare presso i concessionari d’auto, i negozi di ferramenta e le stazioni di servizio, dove è possibile effettuare il rifornimento senza portarsi a casa la tanica dedicata.
Si possono spendere attorno ai 70 centesimi al litro, mentre i fustini vanno da 1 a 2,50 euro al litro. Politiche commerciali a parte, le differenze di prezzo possono essere dovute anche al diverso tipo di fabbricazione. Il più costoso, ma che garantisce maggior purezza del prodotto, è quello di sintesi, che parte dall’urea allo stato liquido, mentre in quello per dissoluzione quest’ultima è solidificata, per facilitarne il trasporto, e poi disciolta in acqua. Ciò aumenta la possibilità di contaminazione con sostanze che nel tempo potrebbero causare danni al dosatore dell’AdBlue o, peggio, al catalizzatore Scr. Il rispetto della norma Iso 22241, comunque, garantisce che il prodotto abbia i requisiti di purezza prescritti.
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